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La Mia Londra

La Mia, mia Londra.

19 Febbraio 2015 , Scritto da Flavia Zarba

La mia Londra e' stata una delle esperienze più belle ed importanti della mia vita perché mi è servita per conoscere tutti voi e confrontarmi, lavorando, con tanti ambienti e mondi che prima non conoscevo e che mi hanno arricchita day by day.
La mia Londra siete stati voi de "La mia Londra" che con le vostre interviste avete allietato le mie giornate più difficili.

La Mia, mia Londra.

Nome: Flavia

Professione: giornalista

Perché ho scelto Londra?

Ho scelto Londra, ben 9 mesi fa.

Una scelta avventata, impulsiva, irrazionale e frenetica ma l'ho scelta e mi ha cambiata.

L'ho scelta perché avevo bisogno di riscoprire quella che ero e di ritrovare l'energia che mi aveva sempre caratterizzata e devo dire che non mi sono pentita di una scelta simile e l'avrei rifatta... sì avrei riscelto "la mia Londra".

Cosa ti piace di Londra?

Leggere le vostre interviste mi ha fatto a lungo pensare che ciò che piace e non piace a noi italiani sono le stesse cose.

Ci piacciono i colori, i sapori, i sorrisi della gente, la multietnicita' e la voglia di poter mettersi in gioco, lottando e potendo poi dire di avercela fatta, in un modo o nell'altro.

Cosa mi piace personalmente?

Il fatto che la distinzione di classi sociali non venga mai palesato, il rispetto tra le gente che prescinde dal colore della pelle o dalla lingua parlata e quel senso di fierezza che attraversa le vene di chi percorre le strade di Londra con un caffè americano in mano mentre si prepara ad affrontare un'altra giornata.

Cosa non ti piace di Londra?

Poche cose. Ahimè, pero', quest'esperienza mi ha confermato che nel mondo del lavoro ci si afferma sempre e comunque tramite "canali di intermediazione": dall'amica, alla scuola prestigiosa, dalle referenze di un master al numero di telefono di un conoscente.

Se così non è, allora si parte dal basso, molto dal basso e ci vuole tempo, tanto tempo.

Di Londra non amo la presunzione inglese, la loro continua precisione e razionalità . Credo che nella vita occorra farsi, talvolta, trascinare dalle emozioni e vivere a pieno le sensazioni.
Basterebbe un sorriso quando, per una volta, la metro ritarda o un sorriso quando, per una volta, una consegna non arriva in tempo .

Descrivi La mia Londra.

Finalmente anche io mi ritrovo a descrivere la mia Londra.

La mia Londra e' stata una delle esperienze più belle ed importanti della mia vita perché mi è servita per conoscere tutti voi e confrontarmi, lavorando, con tanti ambienti e mondi che prima non conoscevo e che mi hanno arricchita giorno dopo giorno. La mia Londra per i primi mesi era una Londra notturna che mi regalava l'emozione di tornare a casa con in mano il bagel al salmone e Philadelphia alla vista delle volpi taciturne. Poi quella Londra si è' trasformata nelle sveglie delle 7am, per essere ancora una volta sui banchi di scuola e partecipare al master in inglese fatto di cartelloni e gruppi interattivi.

La mia Londra e' stata East e West ma soprattutto la mia Londra sono state le magnifiche persone che ho incontrato.

A partire dai miei coinquilini che mi tiravano su gli occhiali quando disperata piangevo pensando di non durare un giorno in più.

La mia Londra e' stata il badge di Harrods, i miei colleghi ed i pranzi e le feste con lo staff, la mia bici che, a ritmo di Red Hot, mi riportava a casa sotto la pioggerellina. La mia Londra son state le mostre d'arte e conferenze stampa a cui ho partecipato e le mille, stravaganti, persone Conosciute.La mia Londra e' stata la mia Hr Manager Africana che mi ha insegnato il contatto con le persone ed il bisogno di capirle leggendogli l'anima prima del contratto. La mia Londra sono state le patate al cartoccio, i cereali al cioccolato di Tesco e il male alle mascelle che provavo ogni volta che non riuscivo a smettere di ridere.


Infine la mia Londra siete stati voi de "La mia Londra" che con le vostre interviste avete allietato le mie giornate più difficili.

Ebbene sì la mia Londra e' stata tutto questo e tanto altro che non si può descrivere in un Blog ma che ho vissuto con intensità perché Londra non è solo una città, e' l'occasione per guardarsi dentro e andare avanti.

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M
piango :( in bocca al lupo Flaviett!!! Un abbraccio... E a presto... Chissà dove chissà quale "mia...."
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